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domenica 4 dicembre 2011

FABLES OF DECONSTRUCTION
Chen Li / Andrea Palamà
testo critico di Giovanni Matteo
dal 26 novembre al 22 dicembre 2011

INAUGURAZIONE Sabato 26 novembre ore 18.00



Il rapporto tra uomo, arte e natura potrebbe essere la chiave di lettura più immediata per confrontarsi con i lavori di Andrea Palamà e di Chen Li che, utilizzando lo stesso mezzo, quello della pittura - e con un atteggiamento apparentemente simile - ne interpretano in realtà due polarità opposte. 

Il percorso di Andrea Palamà si inscrive nel cammino storico dell'arte occidentale, che ha sempre guardato alla natura con meraviglia ma anche con diffidenza, considerandola come altro dall'uomo, oggetto di studio, rappresentazione, riflessione, proiezione. La terra, le acque, il cielo, la vegetazione, sono evocate dalle sue pennellate dagli accostamenti cromatici inattesi eppure armoniosi, ma l'artista fa emergere in questo intrico, talvolta in modo subdolo, l'uomo. E lo fa tracciando deboli ma riconoscibili segni della sua presenza: figure, silouette, fragili segni di antropizzazione. Non a caso gli abitanti umani delle sue tele si presentano con l'apparato iconografico del viaggiatore, dell'esploratore, del cacciatore.
Chen Li, pur essendo saldamente ancorata alle istanze della pittura contemporanea europea, tradisce una consapevolezza profondamente orientale nel riconoscere la natura come maestra. L'artista non rappresenta la natura ma si identifica con essa, agisce come lei: i suoi verdi, i suoi grigi, le sue pennellate ampie e corpose sono natura. Suggeriscono profumi, suoni, sensazioni tattili. Si espandono seguendo i ritmi e la musicalità imprevedibile della vegetazione e della terra. 
Anche nella pittura di Chen balenano di tanto in tanto corpi estranei, in cui si possono riconoscere quelle che potrebbero sembrare presenze umane o animali ma che sono, più credibilmente, frammenti del percorso millenario dell'arte come rappresentazione. Forse sono semplicemente figure. Che la pittura di Chen - come fa la natura con i nostri ruderi - avvolge, accoglie, assorbe.


Giovanni Matteo