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lunedì 7 febbraio 2011

HORSE LATITUDES
Jacopo Casadei / Rudy Cremonini   
testo critico di Gian Ruggero Manzoni
dal 12 febbraio al 5 marzo 2011

 

Vernissage Sabato 12 febbraio ore 18:00



Underdogstudio presenta HORSE LATITUDES, doppia personale di Jacopo Casadei e Rudy Cremonini.
Gli artisti esporranno due tele inedite di grandi dimensioni, realizzate appositamente per l’evento in una serie di sessioni di lavoro comuni, direttamente all’interno degli spazi angusti dell’Underdogstudio.
Accanto ad una ridotta selezione di lavori più piccoli, le due opere si fronteggeranno su pareti opposte, indotte a dialogare in uno scambio trasversale che includa lo sguardo dello spettatore nel tessuto stesso dei dipinti.





Anticamente il termine HORSE LATITUDES (latitudini del cavallo) indicava un’area dell'Atlantico meridionale, subito a sud delle calme acque equatoriali, dove i venti erano estremamente deboli, di direzioni contrastanti e variabili. Per le imbarcazioni di allora era una fascia molto difficile da superare e richiedeva spesso soste prolungate di settimane.
Date le scarse scorte di acqua potabile che poteva imbarcare un veliero, a volte l’equipaggio era costretto per poter sopravvivere, a gettare in mare i cavalli destinandoli a morte certa, ma recuperando così la loro razione di acqua.
Questa zona di drammatica incertezza  e sospensione temporale dell’azione, rimanda al luogo immateriale della creazione artistica: un’apertura accidentale di possibilità densa di suggestioni, nella quale Cremonini e Casadei incrociano i loro flussi creativi disarticolando e poi rimodulando gli assiomi del proprio personale alfabeto pittorico.
Scrive Gian Ruggero Manzoni nel testo di presentazione alla mostra:  (…) l’odierna pittura visionaria (di cui Casadei e Cremonini sono artefici), per produrre le sue “illusioni”, fa perno sul simulacro (di un reale) inteso in questo modo: una figura complessa che comprende lo stesso spettatore, che si muove attorno e dentro l’opera, con le sue ansie, i suoi timori, le sue emozioni,  così che immagine e percezione della stessa vadano a creare quel ‘vero’ che poi ritroviamo nel vivere (spesso angosciante) che i media ci regalano giornalmente… perché “orrorifica e spettrale è pur sempre l’indole umana”, così che a noi non rimane che convivere con essa, senza spaventarci quando ci vediamo riflessi in uno specchio.